Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Non dovete badare al cantante

Home / Musica / Non dovete badare al cantante
Non dovete badare al cantante

Non dovete badare al cantante, tutta gente che viene e che va. Così cantava Ligabue e sono passati più di vent’anni. È una considerazione che vale sempre di più, perché se una volta il cantante era quello che rimaneva nella storia, adesso rischia di essere solo uno strumento del mercato discografico.

 

Buon Compleanno Elvis è uno degli album di musica italiana che più mi ha accompagnato nella mia adolescenza. Dovrebbero ascoltarlo tutti almeno una volta, anche quelli che “Ligabue fa le canzoni tutte uguali”. Ci sono dei classici come Certe Notti e Leggero, ma ci sono anche canzoni che fanno rimanere lì seduti a pensare. Non dovete badare al cantante è una di queste. Raccomanda di non fissarsi sul cantante, “tutta gente che resta soltanto un momento, soltanto nel caso che il pezzo ci divertirà”.

 

Pensate al mondo di oggi, ai Talent Show, ai Reality, alla musica costruita. Chi si ricorda chi ha vinto l’ultimo Festival di San Remo? E l’ultimo X-Factor? Non serve neanche andare indietro con gli anni, già gli ultimi ci vengono in mente con difficoltà. E questo perché è tutta gente che viene e che va, che il mercato discografico utilizza per aumentare vendite e ascolti.

 

Facile prendersela da fuori, ovviamente. Le persone che riescono ad assaporare un palcoscenico, un attimo di notorietà anche solo breve, qualche vendita e qualche autografo in discoteca devono molto ai Talent Show. È sbagliato dare contro a questo meccanismo solo perché il risultato finale non funziona. Credo che sia come dire che il lavoro interinale sia un meccanismo sbagliato perché così non c’è più il lavoro a tempo indeterminato, mentre grazie al lavoro interinale tante persone hanno trovato un posto nella società e un lavoro che riescono a fare bene. Tante no. E così tanti cantanti arrivano e se ne vanno, mentre alcuni arrivano e restano quel qualcosa in più.

 

Qual è la differenza dunque? Perché Marco Mengoni è ancora lì che riempie i palazzetti mentre nessuno sa che fine abbia fatto Giò Sada?

 

Io credo che la differenza la faccia la passione, la voglia di restare lì. C’è cantante e cantante: c’è quello che non sa perché è lì, perché ce lo ha messo qualcuno, e c’è quello “che si crede una star, quello lì che si crede uno che lasci il segno” . Ecco, quest’ultimo lascerà il segno.

 

Che tu creda di farcela o non farcela, avrai comunque ragione (Henry Ford)

 

 

Leave a Reply

Your email address will not be published.